Amari del Capo e tafferugli
- Francesco
- 18 nov 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Le dita sull'angoscia
le mani sulla malattia
ho paura della quiete e del dolce canto
non so cosa mi sta succedendo ma ultimamente mi sento vuoto
l'abbandono
la solitudine
non riesco a concentrarmi
a farmi piacere le cose
non voglio fare nulla
te l'ho raccontata quella volta che al buio ho fatto esattamente le stesse cose che avrei fatto alla luce del sole, è strano vero?
Uno aspetta sempre la notte per stupirsi
e di quella volta che il mio cuore non ha sanguinato?
Non è uscito nulla di fluido, nulla di solido, nulla
una volta ho dormito in macchina
una volta ti accarezzavo l'inguine ora con prepotenza, ora con dolcezza, ora non più, ora mai più
che merda
che merda tutto
che schifo
tutto è una merda
misantropiageneralizzatahambient
Questo è un pezzo che definisco rissoso. Tafferugli e amaro del Capo nella mia testa.
Volevo infilare una pallottola tra gli occhi di tutti i panda che si rifiutano di fottere per salvare la loro specie. Volevo aprire le valvole di scarico delle petroliere e inondare tutte le spiagge francesi che avrei visto. Volevo respirare fumo. Volevo distruggere qualcosa di bello
No, non proprio così. Però un gancio a una suora di merda o spaccare la testa col crick a uno che non mi da lo STOP o infastidire una tipella sbarbina per strada di notte nel buio faccio QUELLO CHE CAZZO MI PARE. La palpo, molesto.
Il mare è una merda. O meglio, non più della montagna, collina o le zone boschive della Slovenia settentrionale. E' tutto una merda.
bestemmia
Ma la gente non lo capisce. Li vedete, questi pezzi di merda, tutti felici. Felici e sudati, sti stronzi.
Che cazzo vi ridete.
Puttana vostra madre. Che poi è talmente puttana che è mamma di tutti qui in mezzo, ma non lo sanno.
tafferugli
Sono sbronzo. Io al mare, di solito, sono sempre sbronzo. Anche in montagna, sugli scogli o a casa.
Aaaaaah
E vi odio. Perchè voi siete forti, avete la forza. Il ragionamento è dalla vostra, la logica pure. Io non ce la faccio. Sogno di morire alla deriva. Buttarmi a terra sul bagnasciuga, e morire lì. E svegliarmi in mare aperto. E sognare che ad una certa appari tu. Come una profuga, una di quelle che i signori adirati e con le vene tappate chiamano merde e dicono che ci rubano il lavoro. Tu lì appari e mi porti via. E io sento, come tu mi estrai dall'acqua esanime, che l'acqua mi scorre addosso, mi va pure sul cazzo. E io sento solo quello. Solo il cazzo e le palle inondate d'acqua. Poi mi sdraio di profilo sul barcone, sputo acqua e amaro e odio. Tu ti sdrai accanto a me mi abbracci, non mi baci ma appoggi le labbra alle mie. E mi parli. E ti vorrei dire Ma non lo sai che si ascolta dalle orecchie e non dalla bocca?. Non lo dico perchè è una scena bellissima, e chi parla durante le scene bellissime dovrebbe essere fucilato. Rovinate il mondo.
Mi abbracci. E ti prometto che posso anche odiare me stesso, e tutti, e il WWF, il riscaldamento climatico, il referendum, le fregne che incontri al bar di farmacia sulla scalinata che fumano e il rossetto gli si appiccica sulla Camel che ti guardano e ti si rifa il cazzo, la mamma, gli gnocchi della mamma, le domeniche mattina in cui ti svegli tardi,stappi una bottiglia di trebbiano abruzzese o Muller-Thurgau siciliano, metti a cuocere le cozze e spari ABBRACCIALA ABBRACCIALI ABBRACCIATI, che poi alla fine tu vorresti vivere soltanto un amore da copertina di Una donna per amico e ti basterebbe quello, e l'odore delle biblioteche, dei dischi vecchi, e l'albero di natale che fa luce nel salotto buio il 23, l'inflazione, i parziali, i miei genitali, quel brutto neo che ho sulla pancia, la pancia stessa, quel libro dimmerda che ti ha scucito 19 euro e fa cagare, le cover, i flirt con le tettone con le parigine (queste però le odierei a malincuore).
Ma non potrò mai odiare te.
Alla fine l'ho fatto però.
Che stronzo
Dove cazzo ho messo l'amaro?
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